THERMOSCAN

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Analisi termografica dei rivestimenti di facciata

Il problema

La valutazione dello stato di conservazione dei rivestimenti di facciata è oggi balzato all’attenzione di tutti non solo per il degrado visivo degli inestetismi dei nostri edifici, ma bensì per la necessità di una corretta progettazione manutentiva indispensabile per un parco edilizio, quale quello italiano, che sta via via diventando sempre più datato.
L’obiettivo di un corretto progetto manutentivo è sicuramente la previsione degli interventi più efficaci in modo da abbattere gli “imprevisti” valorizzando la qualità degli interventi.
THERMOSCAN®è lo strumento migliore per il raggiungimento dello scopo, in grado di restituire in modo puntuale ed accurato lo stato di conservazione dei prospetti degli edifici, individuandone le patologie di degrado ed i processi di alterazione che possono provocarne il deperimento.

Le cause

I rivestimenti esterni delle facciate possono essere eseguiti con una gamma infinita di materiali diversificati nelle caratteristiche tipologiche e prestazionali: dai tradizionali rivestimenti lapidei e ceramici, fino a quelli cementizi, plastici, metallici, di vetro, in materiali compositi e così via. I rivestimenti presentano un degrado di tipo fisico, dovuti agli effetti dell’invecchiamento del materiale, e un degrado di carattere tecnico legato ai sistemi di posa e di ancoraggio.
Il distacco può avvenire in due punti: tra la malta e la piastrella oppure tra l’insieme malta-piastrella ed il supporto murario.

Grazie al loro modulo elastico, di gran lunga superiore a quello del supporto, questi rivestimenti si allungano sotto l’effetto termico in modo incontrastato senza che il supporto possa opporsi. Il susseguirsi degli scorrimenti provoca un processo di progressivo sgretolamento del collante sottostante se questo non è adeguatamente elastico e tenace.
I rivestimenti di facciata con finitura ad intonaco presentano, invece, un degrado dovuto alla perdita di qualità del materiale costituente, testimoniata da mutazione della cromia superficiale e perdita della consistenza con la produzione di distacchi più o meno marcati.

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